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Cibo Made in Italy: frutta fresca, pane e verdure finiscono spesso in pattumiera. Oltre 7 miliardi di spreco. Acquisti consapevoli, ottimizzare le porzioni, recuperare gli scarti

23 settembre 2024

Lo spreco alimentare in Italia rappresenta una questione di grande rilevanza, sia per l'impatto economico sia per quello ambientale. Secondo l'Osservatorio Waste Watcher International, nel 2023 si stima che ogni cittadino italiano abbia disperso in media 595,3 grammi di cibo a settimana, quasi 31 chilogrammi all'anno per persona.

Questo porta a un totale di 13,15 miliardi di euro di perdite lungo la filiera alimentare, con oltre 4,2 milioni di tonnellate di cibo perso. La parte più significativa di queste perdite avviene a livello domestico, ammontando a 7,44 miliardi di euro.

Le cause principali di questo fenomeno includono scarsa pianificazione degli acquisti, cattiva conservazione e abitudini alimentari che portano a preparare porzioni eccessive. Frutta fresca, pane e verdure sono tra gli alimenti più spesso buttati. A livello regionale, le aree del sud Italia registrano un livello di scarti leggermente superiore rispetto alla media nazionale, mentre le difficoltà economiche spingono molte famiglie a comprare cibo di qualità inferiore, più soggetto a deterioramento.

Il fenomeno degli alimenti non consumati in Italia richiede un intervento collettivo e strategico, basato su dati concreti. Gli studi suggeriscono diverse soluzioni pratiche, come la pianificazione degli acquisti consapevole e l'ottimizzazione delle porzioni per ridurre gli scarti. È fondamentale anche promuovere politiche di recupero delle eccedenze alimentari, incentivando la redistribuzione del cibo invenduto a favore di organizzazioni che assistono le fasce più vulnerabili.

Una collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini può promuovere consapevolezza e azioni concrete. Solo attraverso un approccio integrato sarà possibile ridurre significativamente le perdite alimentari, garantendo un futuro più sostenibile per la nostra società.

L'Osservatorio Waste Watcher, attivo dal 2013, monitora e analizza il comportamento dei consumatori e il loro rapporto con il cibo, fornendo dati utili per ridurre le perdite e promuovere stili di vita più sostenibili. Il suo lavoro si rivolge non solo al settore domestico, ma anche all'industria alimentare e alla ristorazione, cercando di individuare politiche e strategie per minimizzare gli sprechi lungo l'intera filiera.

Ogni anno, il 5 febbraio, si celebra la Giornata Mondiale contro lo Spreco Alimentare, un'iniziativa fondamentale per sensibilizzare la popolazione. Durante questa giornata, eventi, conferenze e attività educative invitano i cittadini a riflettere sulla questione. Le campagne coinvolgono associazioni, aziende e il settore della ristorazione, spingendo tutti a partecipare attivamente alla lotta contro gli sprechi.

Il rapporto dell'osservatorio nazionale Waste Watcher

https://www.sprecozero.it/wp-content/uploads/2024/02/WWI24_5feb_Presentazione_Web.pdf

 

 

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