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Camminare Nella Foresta Senza Pensieri Diventa Terapia

03 settembre 2023

Nata in Finlandia e Giappone, la "Terapia della Foresta"riduce stress, ansia e sintomi depressivi, oltre a migliorare patologie cardiache e polmonari, rafforzando poi il sistema immunitario. Rossella Seller, neurospichiatra, spiega che cosa e come fare per ottenere i risultati

In estate è più comune tornare in contatto con la natura e trovarsi a camminare in una radura boschiva, contemplando un prato verde, godendo dei profumi dei fiori mentre ascoltiamo i versi degli uccelli. Tutto questo ci sembra forse abbastanza scontato eppure non tutti pensano che gli alberi e i cespugli ad alto fusto sono stati identificati come parte fondante della cosiddetta "Terapia della Foresta" che da alcuni anni è entrata a far parte della Medicina Complementare.

Negli anni '80, grazie d alcune ripetute esperienze empiriche si è scoperto che camminare nelle foreste migliorava i sintomi della depressione e anche alcuni sintomi delle malattie autoimmunitarie regredivano sensibilmente. Da qui sono partiti studi scientifici sistematizzati su larga scala per comprendere l'origine di questi effetti.

La terapia forestale è nata in Finlandia e in Giappone diffondendosi poi nel resto del mondo.

Non basta però camminare nei boschi per ottenere effetti curativi e rigeneranti duraturi, vanno messe in atto alcune strategie. Quando si entra nel bosco bisogna lasciare pensieri ed emozioni disturbanti, senza essere proiettati negli impegni futuri: è necessario insomma ridurre il chiacchiericcio interno, evitando alcune comuni distrazioni come l'uso del cellulare, di cuffie, etc. Diventa importante focalizzare l'attenzione sull'esperienza del momento che genera la cosiddetta "camminata consapevole".

C'è anche una forma più strutturata di immersione dei sensi nel bosco che include la meditazione, con esercizi di respirazione o di yoga, completata con attività manuali; questo significa stare nel bosco lasciandosi guidare dagli stimoli che giungono dall'ambiente naturale e così facendo si accede a quello che viene chiamato "bagno forestale".

La terapia della foresta può essere effettuata in sessioni ripetute dirette a specifici gruppi di persone con la guida di professionisti in stretta collaborazione con operatori sanitari. Come già sottolineato l'immersione dei sensi nella foresta è il medium dell'effetto curativo.

In Italia il CNR ha studiato a lungo questa forma di terapia, riscontrando che effettivamente agisce da più punti di vista riducendo stress, ansia e sintomi depressivi, oltre a migliorare patologie cardiache e polmonari, rafforzando poi il sistema immunitario.

I cromatismi della natura colti dalla vista inducono rilassamento e distensione. Il contatto fisico con foglie, tronchi e piante, anche creando alcune composizioni con legno, erba, pietre e petali può stimolare la nostra creatività, ma soprattutto riduce l'attività della componente simpatica del nostro sistema nervoso e potenzia l'attività parasimpatica, abbassando pressione arteriosa e frequenza cardiaca, si verifica infatti una ridotta produzione degli ormoni surrenali dello stress (per es. del cortisolo).

L'olfatto percepisce i profumi e con la respirazione vengono inalati i componenti volatili chiamati monoterpeni; questi sono gruppi di molecole complesse aromatiche diffuse nell'aria dalle piante a scopo difensivo per tenere lontano parassiti, insetti, batteri e funghi. Si è scoperto che i monoterpeni hanno un importante effetto antinfiammatorio e antiossidante sull'organismo.

In realtà i monoterpeni sono facilmente visibili nell'aria per il noto "Effetto Tyndall", come bruma leggera azzurrina che aleggia al di sopra delle foreste per effetto dei raggi luminosi rifratti e diffusi da queste particelle. È un fenomeno visibile soprattutto la mattina presto.

Compiuto il percorso sensoriale completo si può scegliere un albero preferito per giungere al culmine di questa esperienza di rigenerazione ovvero la così chiamata "meditazione con l'albero", scelto come oggetto di conoscenza e apprezzato dalla persona con tutta se stessa, sedendosi a contatto con l'albero e cogliendo a pieno le sue caratteristiche. Nasce in questo modo un percorso emotivo completo in un gioco di rispecchiamento proiettivo con l'albero, sulla scia di un simbolismo archetipico ancestrale: l'albero, simbolo di radicamento alla terra, rappresenta infatti un impulso vitale a proiettarsi verso il cielo in cerca di sole e luce.

Le eventuali riflessioni ed emozioni che emergono da queste esperienze possono essere utili come spunti costruttivi per la propria vita.

Quanto abbiamo detto sarà già stato sperimentato da chi vive esperienze di contatto profondo e ripetuto con l'ambiente naturale, ma forse non è così per chi è abituato a vivere in città e distante dai cicli della vita negli ambienti naturalistici. Eppure è abbastanza comprensibile che, essendo profondamente legati a madre natura, non è possibile fare a meno del contatto diretto con lei per mantenere il nostro benessere psico-fisico.

Rossella Seller

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