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Gli "Eroi" ed i "Nuovi Tipi" di Georg Baselitz sono in "mostra" al Palazzo delle Esposizioni a Roma dal 4 marzo al 18 giugno 2017.
Oltre a buona parte dei dipinti del ciclo degli Eroi o Nuovi tipi , la mostra raccoglie una selezione di disegni e di xilografie dello stesso soggetto e i primi esemplari dei quadri cosiddetti "fratturati" del 1966 dove l'artista sperimenta una riorganizzazione dell'immagine che precede la stagione dei dipinti capovolti. Con l'idea di tracciare una sorta di continuita' tra il passato e il presente , la mostra si conclude con una selezione dei dipinti del ciclo Remix, ai quali Georg Baselitz ha iniziato a lavorare nel 2005, reinterpretando nelle nuove opere, i precedenti "Eroi" e "Nuovi tipi". Promossa da Roma Capitale, la mostra, e' stata ideata dallo Stadel Museum di Francoforte e realizzata in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo Roma , Moderna Museet Stoccolma, Museum Guggenheim Bilbao. Curata da Max Hollein, direttore del San Francisco Museum of Fine Arts e da Daniela Lancioni curatore senior del Palazzo delle Esposizioni.
Le opere
Gli "Eroi" e i "Nuovi Tipi" che G. Baselitz dipinge sono Soldati, Pastori , Ribelli, Partigiani, Pittori, Pittori moderni, Rossi, Bianchi. Sono eroi rappresentati in modo del tutto inedito. In contrasto con l'immagine positiva legata alla forza, alla vittoria della propaganda bellica. Gli eroi di Baselitz mostrano fragilita', precarieta', contraddittorieta'. Sono colossi in uniformi lacere che si stagliano, frontali, su uno sfondo di macerie. Sono uomini feriti e vulnerabili. Esprimono un sentimento di sconfitta, di disperazione che pero' viene attenuato dalla presenza di un utensile come la tavolozza del pittore o il gesto della mano che racchiude un lembo di paesaggio
Si tratta di una pittura intensa e vigorosa, di personaggi con una espressione del volto spesso persa nel vuoto e con posture del corpo contrastanti che trasmettono stati d'animo opposti. Sono personaggi che sembrano comunicare la visione di un dramma che puo' essere intesa come risultato di un terribile fallimento o di un segno di speranza.
L'autore
Per ben comprendere le opere di Baselitz occorre fare un breve excursus sul contesto socio culturale nel quale visse: la Germania Hitleriana. La realta' storica tedesca del periodo di Baselitz era alquanto contraddittoria: lo stato era diviso in due meta' in contrasto tra di loro. Pertanto l'autore non riusciva a riconoscere in alcuna delle due un valido modello sociale. Negli "Eroi" scrive Max Hollein curatore della mostra e direttore del San Francisco Museum of Fine Arts, "risiedono il simbolo dell'adolescenza e le tematiche del dolore, della ribellione e della speranza in un mondo concepito come estraneo, sbagliato o mutilato". E ancora lo stesso artista afferma: "Sono stato messo al mondo in un ordine sconnesso, in un popolo distrutto, in una societa' distrutta….." Cresciuto nella Germania Democratica e trasferitosi nella Germania Federale prima della costruzione del Muro di Berlino, l'artista dipinse il suo primo ciclo di opere tra il 1965 e 1966 in completa solitudine ed immerso in un vero e proprio "furore" espressivo.
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