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"Inquietudine di un realismo": e' la "chiave di lettura" delle opere di Guttuso di ispirazione religiosa che saranno esposte fino al 9 ottobre, nella Galleria Alessandro VII presso il Palazzo del Quirinale. La mostra offre al visitatore l'opportunita' di osservare e riflettere su ciascuna opera e coglierne il significato piu' autentico.
L'esposizione è a cura di Fabio Carapezza Guttuso, Presidente degli Archivi Guttuso, e di Crispino Valenziano, Presidente della Accademia Teologica via pulchritudinis, ed è resa possibile dal sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dei Musei Vaticani, del Museo Guttuso di Bagheria, della Camera dei Deputati e di prestigiose collezioni private.
Tra le opere esposte, la Crocifissione e' uno dei quadri piu' significativi e discussi del Novecento, poiche', in occasione della presentazione, avvenuta nel 1941, al Premio Bergamo, suscito' molteplici dibattiti e polemiche tra i religiosi piu' illustri.
Il motivo del dissenso derivava dalla posizione all'interno del quadro delle tre croci assemblate e non allineate frontalmente come prevede lo schema classico della rappresentazione cristiana e da due nudi femminili: uno quasi nascosto dalla croce e un altro che abbraccia il corpo crocifisso di Cristo.
Due nudita' che l'artista motiva con il desiderio di voler rappresentare il dramma nella sua autenticita' piu' vera e dare all'opera una sorta di atemporalita'.
Il dissenso con le autorita' ecclesiastiche dura per circa trent'anni e solo nel 1969 Padre Davide Maria Turoldo propone una diversa interpretazione di Guttuso considerandolo un narratore biblico, ma di una bibbia particolare, mai completata che e' quella della storia degli umani:
"Solo una donna nuda e vera si arrampica su per il corpo di Cristo, ma e' per salvare se stessa piu' che per consolare la vittima".
Piu' tardi, nel 1973, in occasione dell'inaugurazione della Collezione d'Arte Religiosa Moderna nei Musei Vaticani, voluta dal Papa Paolo VI, Guttuso incontra il Pontefice e fa donazione al Vaticano di tre sue opere. In quell'occasione si ipotizza la possibilita' di affidare anche la Crocifissione al Vaticano, ma con la condizione, inaccettabile per Guttuso, di coprire i nudi femminili.
Monsignor Crispino Valenziano, teologo, esperto di arte propone una nuova chiave di lettura delle opere di Guttuso, sfata le interpretazioni inesatte ed afferma :" di Guttuso mi interessa il credere cristiano coimplicato nell' opera della sua arte".
Valenziano ci invita inoltre a riflettere sulla produzione artistica di Guttuso ed in particolare su come l'autore passi "dalla virtualita' religiosa del realismo sociale" "alla conoscenza operativa delle Scritture e delle tradizioni del nostro radicamento culturale".
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