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Molte opere d'arte, di Ribera, detto Spagnoletto , di Luca Giordano e di altri pittori appartenenti alla Fondazione Roberto Longhi e alla Fondazione Sicilia, saranno esposte a Villa Zito a Palermo dal 17 febbraio al 10 giugno 2018.
E' una mostra voluta dalla Fondazione Sicilia e curata da Maria Cristina Bandera, direttrice scientifica della Fondazione Longhi.
Si tratta dei pittori che, tra la fine del seicento e i primi del settecento, hanno svolto la loro attivita' artistica nell'Italia centro meridionale.
Molte delle opere esposte appartengono alla Fondazione Longhi e costituiscono il maggior lascito artistico dello studioso, Roberto Longhi, all'Italia.
Longhi infatti studio' a lungo le opere di Caravaggio e fu il primo ad individuare in esse i segnali precursori dell'Eta' Moderna.
La mostra si apre con un'opera di Valentin de Boulogne, -La Negazione di Pietro-, che rappresenta un eccezionale esempio della cosiddetta "manfrediana methodus", particolare declinazione del caravaggismo messa in opera da Bartolomeo Manfredi.
Altro capolavoro del primo caravaggismo, in esposizione, e' costituito da una serie di cinque tele raffiguranti gli Apostoli, di Jusepe de Ribera e la -Deposizione di Cristo- di Battistello Caracciolo.
L'esposizione prosegue con il -David con la testa di Golia- di Giovanni Lanfranco, nel quale l'espressività caravaggesca si abbina alla poetica degli affetti.
L'Inclinazione verso soggetti misteriosi e bizzarri dimostra la -Vanità- di Angelo Caroselli, una delle opere dell'artista, con ipotetici significati alchemici.
Nei -due Paesaggi- riferibili rispettivamente a Filippo Napoletano e a Viviano Codazzi, si vedono le trasposizioni delle novità caravaggesche , sia per cio' che concerne il genere di paesaggio, -Bivacco notturno- di grande effetto drammatico e la -Torre di san Vincenzo- a Napoli, contraddistinta da forti contrasti chiaroscuri.
Il profondo radicamento dell'esempio del Caravaggio nell'arte napoletana è evidente in -David- di Andrea Vaccaro ( restaurato per l'occasione) e in -San Girolamo- del Maestro dell'Emmaus di Pau.,
Nelle opere di Matthias Stom, il visitatore e' portato a notare la perfetta sintesi tra la cultura nordica originaria dell'artista legata al caravaggismo olandese e la pittura italiana.
La mostra comprende inoltre due capolavori di Natura morta della pittura napoletana, esposti al pubblico per la prima volta: la scenografica -Natura morta di pesci- di Giovan Battista Recco e la -Natura morta - di Tommaso Realfonzo, firmata e datata 1737 dall'artista .
In successione vengono presentati i capolavori della pittura di "figura" del Settecento appartenenti a due differenti correnti stilistiche. La prima, di respiro aulico, come -Lucrezia e Cleopatra- di Francesco Solimena e -San Gaetano intercede per la cessazione della peste- di Alessio D'Elia e la seconda di carattere naturalistico, l'irriverente -Fantesca- di Gaspare Traversi.
Sono presenti infine quattro opere di alto valore artistico appartenenti alla Fondazione Sicilia: due tele di Luca Giordano, che evidenziano come l'artista conduce l'arte napoletana verso la pittura più chiara e leggera del Settecento. Le due tele rappresentano, l'uno una drammatica -Giuditta- e l'altro, -Nettuno e Anfitrite-.
Altre due opere della Fondazione palermitana sono: -Cristo e la samaritana- di Mattia Preti e -Salomone e la regina di Saba- di Francesco Solimena
Un catalogo realizzato da Marsilio Editori accompagnera' la mostra. Esso conterra' tutte le opere esposte, corredate da una scheda e da una breve biografia degli artisti.
Sara' predisposto inoltre un progetto didattico, rivolto al mondo della scuola e alle famiglie, con visite guidate e laboratori.
Ufficio stampa Civita
Barbara Izzo
Tel. 06 692050220
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