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Nasce l’Ordine professionale per Pedagogisti ed Educatori socio-pedagogici. Intervista con la Presidente dell’ANPE

24 aprile 2024

"Nella società della conoscenza, i compiti educativi, che comportano la presa in carico e l'orientamento allo sviluppo della persona, alla sua crescita – anche quando si tratta di adulti – o alla sua integrazione sociale" devono essere svolti "con competenza e professionalità da figure professionali appositamente formate".  Di qui "l'esigenza di una cornice normativa alle professioni pedagogiche ed educative".

Così la Presidente dell'ANPE Maria Angela Grassi in un'intervista in esclusiva a "NewsMadeinItaly", spiega le ragioni di fondo della legge, varata dal Parlamento e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale  che istituisce l'Ordine professionale per Pedagogisti ed Educatori socio-pedagogici. Ecco le risposte alle nostre domande.

NEWSMADEINITALY: La legge, varata dal Parlamento, e pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale: "Disposizioni in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e istituzioni dei relativi albi professionali" rappresenta un traguardo importante per le professioni pedagogiche e socio educative. Quali sono state le tappe significative che hanno portato al provvedimento legislativo appena varato?

PRESIDENTE ANPE: Prima di ogni altra cosa credo che sia importante evidenziare che la legge appena approvata, è stata presentata in un momento in cui la necessità dell'apporto educativo, condotto in modo professionale, era ed è attualmente avvertito in maniera consistente. Va precisato, inoltre, che le linee generali della legge sono in parte riconducibili all'iniziativa di FdI, partito che il 6 luglio 2021 – in piena pandemia - ha presentato la proposta di legge (AC 3197), che ha visto come prima firmataria la deputata Varchi, la quale dopo anni di silenzio ha dato voce alle istanze di pedagogisti ed educatori professionali socio-pedagogici, privi da sempre del necessario riconoscimento ordinistico, e della nostra Associazione, nonostante qualcuno affermi il contrario e si vanti della maternità/paternità della stessa.

Nell'attuale legislatura sono state intraprese iniziative analoghe, in primis dai deputati di FdI, che il 30 novembre 2022 hanno ripresentato la proposta di legge in questione (C.659), avente come prima firmataria l'onorevole Varchi, da cui a seguito dell'esame in VII Commissione è scaturito il "Testo unificato C. 596 D'Orso, C. 659 Varchi, C. 952 Patriarca e C. 991 Manzi – Disposizioni in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche".

In precedenza, nonostante l'esigenza di figure professionali specifiche, quali il pedagogista e l'educatore socio-predagogico fosse molto forte,  il loro riconoscimento non è avvenuto attraverso una legge ad hoc per l'istituzione di un loro specifico Ordine, ma solamente mediante l'inserimento dei commi 594-599 nella legge di bilancio 2018 (legge 27 dicembre 2017, n. 205) che indicava: «L'educatore professionale socio-pedagogico e il pedagogista operano nell'ambito educativo, formativo e pedagogico, in rapporto a qualsiasi attività svolta in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, in una prospettiva di crescita personale e sociale…»

Va inoltre sottolineato come la legge approvata, finalizzata all'ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e all'istituzione del relativo albo professionale, abbia anche l'intento di dirimere alla diversificazione degli educatori, attualmente distinti tra appartenenti alle professioni sanitarie e coloro che sono annoverati tra non meglio specificate professioni sociali. Ovvero coloro che ai sensi del regolamento di cui al decreto del Ministro della Sanità 8 ottobre 1998, n. 520, sono qualificati come educatori professionali in quanto laureati nella classe di laurea L/SNT/2 «Professioni sanitarie della riabilitazione», mentre i laureati della classe di laurea L19 «Scienze dell'educazione e della formazione» sono stati definiti genericamente «educatori». L'opportunità di eludere tale distinzione consiste soprattutto nella necessità di evitare il consolidamento della prassi che vede nelle difficoltà educative e relazionali, dinamiche da gestire secondo un'ottica prevalentemente medicalizzante che di fatto riserva alla competenza prettamente pedagogica ruoli pressoché esecutivi, ignorandone le peculiarità di indagine e di valutazione delle contingenze educative.

La legge di recente approvazione, finalizzata alla regolamentazione delle figure professionali operanti in campo pedagogico ed educativo, vuole pertanto evidenziare e ribadire la necessità di una sistematizzazione di professionalità quanto mai necessarie: il pedagogista e l'educatore professionale socio-pedagogico.

Nella società della conoscenza, infatti, è indispensabile che i compiti educativi, che comportano la presa in carico e l'orientamento allo sviluppo della persona, alla sua crescita – anche quando si tratta di adulti – o alla sua integrazione sociale, siano svolti con competenza e professionalità da quelle figure professionali che sono state formate allo scopo.

L'esigenza di offrire una cornice normativa, finalizzata alla valorizzazione e all'ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative, condivisa da tutto l'arco parlamentare – come dimostrato dalle votazioni in Aula e dal celere e puntuale lavoro svolto dalla Commissioni competenti della Camera e del Senato, dapprima quella presieduta dall'Onorevole Mollicone e da ultimo quella presieduta dal Senatore Marti,  che ringrazio – pertanto inducono a considerare indispensabile l'approvazione di questa legge tanto attesa, non solo dall'ANPE ma da migliaia di pedagogisti e di educatori socio-pedagogici. Infine, non posso fare a meno di esprimere la mia riconoscenza all'Onorevole Cangiano, che oltre a coordinare i lavori in Commissione è stato relatore della legge alla Camera dei Deputati. 

NEWSMADEINITALY: Quale è stato il ruolo dell'ANPE e delle altre Associazioni che con l'ANPE hanno condiviso proposte ed obiettivi finalizzati alla legge istitutiva dell'Ordine?

PRESIDENTE ANPE: L'ANPE è stata sempre, a partire dal 1990, data della sua costituzione, l'unica associazione a lavorare per l'istituzione dell'Ordine professionale perché questo è il suo principale obiettivo statutario, ritenendo che nel nostro Paese l'unico vero riconoscimento di una professione possa avvenire solo attraverso l'istituzione di un'apposita normativa. Appunto per questo, in ogni legislatura fin dal 1990 l'associazione ha sollecitato le varie forze politiche a presentare proposte e disegni di legge per l'istituzione dell'Ordine dei pedagogisti - di cui una sola (la Pdl S. 1023) è stata assegnata alla Commissione competente, ma senza vedere concluso il suo iter parlamentare a causa della conclusione della legislatura - coadiuvando e supportando i parlamentari nella stesura dei relativi testi. Però, per oltre trent'anni, nessuna di queste proposte ha visto la luce in quanto ignorata e addirittura contrastata sia dalle Università che da numerosi politici, i quali negli anni hanno continuato ad affermare che l'Europa non era favorevole all'istituzione di nuovi Ordini, nonostante in tale materia la potestà legislativa sia riservata ai singoli Stati. Per quanto riguarda le altre Associazioni APP, CONPED e FEDER.PED., che con l'ANPE hanno condiviso proposte ed obiettivi finalizzati alla legge istitutiva dell'Ordine, la collaborazione è cominciata all'inizio dell'attuale legislatura, in cui oltre alla proposta di legge dell'Onorevole Varchi sono state presentate altre tre proposte, dalla cui unificazione è risultato il testo di legge approvato alla Camera il 5 luglio 2023 e, successivamente, approvato dal Senato il 9 ottobre scorso. 

NEWSMADEINITALY: L'art. 1 della legge definisce in modo articolato e chiaro la professione del pedagogista'. Quali sono le sue qualità e competenze?

PRESIDENTE ANPE - La competenza professionale del pedagogista presuppone una gestione autonoma del proprio sapere; ciò significa costante rielaborazione delle informazioni rispetto a situazioni nuove e confronto con una realtà lavorativa che sollecita l'acquisizione di nuovi saperi e si configura come l'esplicitazione di risorse socio-cognitive che presiedono a processi di azione e di decisione e da cui dipende la qualità della prestazione. La competenza professionale del pedagogista si basa su competenze strumentali che rappresentano le conoscenze e le abilità tecniche per lo svolgimento della professione; su competenze relazionali che comprendono le abilità necessarie per l'interazione sociale e di cooperazione nello svolgimento dell'attività professionale; su competenze trasversali che comprendono le abilità che permettono di vedere come una parte di un tutto sia in relazione con le altre parti di cui il tutto si compone.

NEWSMADEINITALY: All'art. 2 vengono definiti i requisiti per l'esercizio dell'attività di pedagogista mentre all'art. 3 viene tracciata la definizione dell'educatore professionale socio-pedagogico e all'art. 4 sono indicati requisiti per l'esercizio di tale attività professionale. Sulla base dei requisiti riguardanti entrambe le professioni, quali sono gli sbocchi di impiego?

PRESIDENTE ANPE - Gli sbocchi sono definiti nella stessa legge. Per il pedagogista all'articolo 1 si dice che esso può svolgere, nelle amministrazioni pubbliche e nei servizi pubblici e privati, compiti di consulenza, coordinamento, direzione, monitoraggio e supervisione degli interventi con valenza educativa nei comparti educativo, sociale, scolastico, formativo, penitenziario e socio-sanitario (quest'ultimo limitatamente agli aspetti socio-educativi), nonché attività di orientamento scolastico e professionale, di promozione culturale e di consulenza. Inoltre il pedagogista svolge attività didattica, sperimentazione e ricerca nel proprio ambito professionale. Per quanto riguarda l'educatore socio-pedagogico la norma definisce che esso può operare nei servizi socio-educativi e socio assistenziali, mentre nei servizi socio sanitari può svolgere la sua attività limitatamente agli aspetti educativi. Anche l'educatore può operare nelle strutture pubbliche o private a carattere socio-educativo, socio assistenziale e socio-sanitario, per quest'ultimo limitatamente agli aspetti educativi.

NEWSMADEINITALYQuando la legge istitutiva dell'Ordine sarà operativa? Quando e come ci si può iscrivere all'Ordine?. E ancora: ci sarà una fase transitoria in materia di iscrizione all'Albo e chi ne può beneficiare?

PRESIDENTE ANPE - Innanzitutto la legge deve essere promulgata dal Capo dello Stato e solo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale diventerà operativa. Ci saranno, inoltre, ulteriori passaggi formali perché dovrà essere emanato un apposito decreto del Ministero della Giustizia, competente per la vigilanza, che istituirà concretamente l'Ordine; poi, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, seguirà la nomina, da parte del Presidente del Tribunale dei capoluoghi delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, di un Commissario che provvederà alla formazione degli albi dei pedagogisti e degli educatori professionali socio-pedagogici. Successivamente, entro il termine di novanta giorni, gli iscritti nell'elenco degli aventi diritto, eleggeranno i loro rappresentanti nell'Ordine professionale e nei relativi Albi. Per quanto riguarda la fase transitoria, nell'articolo 11 della legge sono ben specificate le modalità con cui, a seguito di domanda da presentare a partire dalla data della nomina del Commissario, gli interessati si potranno iscrivere all'Albo. In questa sede sarebbe troppo lungo spiegare dettagliatamente quali siano i professionisti che potranno beneficiare di tale norma, ma si può comunque evidenziare che, in fase di prima applicazione della legge, saranno iscritti nel rispettivo Albo tutti coloro che sono in possesso del titolo specifico.

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