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La Televisione italiana aveva compiuto quasi vent'anni di vita e Giorgio Petrocchi, insigne Dantista, aveva capito che lo "strumento televisivo" fosse un efficace veicolo di comunicazione di massa e potesse cosi' operare la piu' ampia divulgazione dei canti piu' significativi dell'opera dantesta.
Nacque cosi' "Le parole di Dante", letture, commenti e riflessioni sulla Divina Commedia, piu' volte recitati da attori e rappresentati in Televisione. Una nuova edizione dell'opera di Petrocchi e' stata curata da Francesca Petrocchi, docente presso l'Universita' della Tuscia, che l'ha presentata lo scorso 28 maggio presso l'Associazione di Santo Stefano ai Ferri, a Tivoli. L'opera di Petrocchi oltre a consentire al lettore un"immersione" nel complesso e profondo mondo dantesco, e' la piu' viva testimonianza del suo percorso letterario, dantista, filologo e critico aperto ai nuovi strumenti di comunicazione, come la televisione . Nella consapevolezza che, se gestiti, sono capaci di concorrere alla formazione della persona, quando veicolano cultura, come ha saputo fare Petrocchi.
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