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Ludovico Ariosto "ritorna" a Villa d'Este

16 giugno 2016

"I voli dell'Ariosto. L'Orlando Furioso e le arti" e' la mostra inaugurata a Villa D'Este, Tivoli, in occasione del cinquecentesimo anniversario della pubblicazione della prima edizione dell'Orlando Furioso del 1516. Ludovico Ariosto, vissuto per molti anni alla corte ferrarese di Ippolito I° d'Este, gli dedico' la prima edizione del suo poema. In seguito Ippolito II° d'Este, fece costruire la villa affidando l'incarico all'architetto Pirro Ligorio che, affiancato da molteplici artisti ed artigiani dell'epoca, completarono la costruzione nel 1572.

Nessun altro contesto poteva essere piu' adatto alla mostra delle opere ispirate dall'Orlando Furioso perche' la villa esprime, in tutto il suo splendore, i tratti piu' significativi del poema . E' infatti una mostra concepita e progettata in funzione degli ambienti e del giardino di Villa d'Este, luoghi tipicamente ariosteschi. Le decorazioni delle sale, le meraviglie del giardino con le sue sorprese, immergono il visitatore nelle fantastiche architetture e nelle visioni di natura presenti nel poema. Il poema di Ariosto e' un'opera letteraria "leggera" e "ironica" intrinsecamente figurativa poiche' Ariosto e' un letterato particolare, definito da sempre il "poeta che colorisce" , capace di dipingere amori e battaglie con penna su carta tanto da indurre artisti di ogni genere e di tutte le epoche storiche ad ispirarsi, nelle loro composizioni, al grande e variegato Poema.

La mostra ,promossa dalla dott.ssa Edith Gabrielli e' stata realizzata e curata dall'architetto Marina Cogotti, direttrice di Villa d'Este, da Vincenzo Farinella, prof. di Storia dell'arte moderna all'Universita' di Pisa e da Monica Preti, responsabile della programmazione di Storia dell'arte e Archeologia presso l'auditorio del Museo del Louvre, sara' aperta al pubblico dal 15 giugno al 30 ottobre 2016 e ricostruisce attraverso le opere esposte, gli episodi piu' significativi dell'Orlando Furioso, fino al 1900. L'esposizione organizzata secondo un ordine cronologico, si apre con un'opera di Dosso Dossi, dove e' rappresentata Angelica e Orlando Furioso ( in precedenza Ninfa inseguita dal satiro).

Si passa al dipinto di Simone Poterzano (primo maestro di Caravaggio a Milano) che rappresenta Angelica e Medoro. La sezione che ospita le opere del Seicento, particolarmente ricca, e' costituita da una serie di grandi dipinti provenienti da autori di tutta Italia ed evidenzia la vasta diffusione che l'Orlando Furioso aveva avuto nella penisola italiana. In questa sezione e' presente il bronzetto del Tacca, capolavoro scultoreo proveniente dal museo del Louvre. Disegni di Fragonard e di Giani, sottolineano gli autori del Settecento che si sono ispirati al poema. Mentre le opere della sezione Ottocento sono quelle di Ingres, Delacroix e di Gustave Dore' con molteplici disegni originali e un bronzetto che raffigura Ruggiero sull'ippogrifo che uccide l'orco e salva Angelica .

L'Ottocento italiano e' caratterizzato dai dipinti di Giuseppe Bisi, Massimo D'Azeglio e Giuseppe Bezzuoli. Il percorso espositivo si conclude con il"Furioso" messo in scena da Luca Ronconi a Spoleto nel luglio del 1969 e riproposto a Milano e, nel 1975, presentato in televisione. Di questo periodo sono esposte una sequenza di fotografie realizzate da Ugo Mulas e una serie di disegni preparatori, di scenografie e di costumi realizzati da Pier Luigi Pizzi per la versione televisiva. Al piano inferiore, nella sala della Fontana ,si puo' osservare la splendida scenografia del "Furioso" televisivo, dove i cavalli ideati da Pier Luigi Pizzi sembrano dialogare con gli alberi e le foglie che invadono l'ambiente cinquecentesco, trasformandolo in uno spazio infinito. Ad integrazione della mostra "I voli dell'Ariosto" Villa d'Este propone, durante il periodo di esposizione, una serie di manifestazioni e di eventi collegati: percorsi nel territorio, concerti, proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali, conferenze e letture ariostesche.

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