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'National Geographic' inserisce 200 monasteri cenobitici italiani nella lista delle 25 destinazioni per il 2025.
I monasteri vengono indicati come mete di turismo esperienziale in cui poter abbracciare e vivere veri e propri soggiorni all'insegna della serenità spirituale.Nello specifico, la rivista di fama mondiale cita la Verna e l'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, entrambi situati in Toscana, il primo in cima a una scogliera nei dintorni di Firenze e la seconda nei pressi di Siena. Sono circa 200 i monasteri cenobitici, risalenti al Medioevo, sparsi nella penisola. I monaci che vivevano in questi santuari isolati- scrive 'National Geographic'- praticavano la "vita in comune" e fornivano letti per i viandanti stanchi, una tradizione che continua ancora oggi, dove tutti i visitatori sono benvenuti indipendentemente dall'affiliazione religiosa. Le camere sono minimaliste, ma le esperienze non lo sono: ascolta i canti gregoriani, ammira oggetti sacri e opere d'arte rinascimentali o medita in un tranquillo ambiente naturale.
Il ministro del Turismo,Daniela Santanchè sottolinea che "da National Geographic arriva un ulteriore riconoscimento al grande valore che il patrimonio religioso italiano riveste all'interno dell'ecosistema turistico internazionale soprattutto in vista dell'importante appuntamento del Giubileo, che ci attende tra qualche mese, e per cui si prevedono 35 milioni di arrivi e 105 milioni di presenze."
Il cenobitismo è una forma comunitaria di monachesimo, praticata in monasteri (cenobi), sotto la guida di un'autorità spirituale, secondo una disciplina fissata da una regola. Le prime comunità cenobitiche risalgono al IV secolo e si differenziano dagli eremiti in quanto praticavano una vita comunitaria anziché solitaria. Fondatore del cenobitismo è considerato San Pacomio, monaco egiziano vissuto a cavallo fra III e IV secolo.
Il cenobitismo, nato in Egitto dalle radici dell'eremitismo ascetico dei santi del deserto sull'esempio di Sant'Antonio abate, dalla Tebaide si propagò in Palestina, in Siria, in Asia Minore e a Costantinopoli. In Italia, un nuovo impulso alla vita monastica latina è dato all' inizio del VI secolo dalla figura di Benedetto da Norcia, considerato il padre del monachesimo medievale. Di nobile famiglia umbra, il giovane di Norcia decise di volgersi all'austerità monastica prima come eremita a Subiaco, poi Montecassino. Qui fondò il cenobio per il quale compose, certamente dopo il 530, la famosa Regola benedettina
Sempre nella penisola italiana, merita infine ricordare l'esperienza del monastero di Vivarium in Calabria, presso Squillace, fondato intorno al 550 da Cassiodoro, già alto funzionario dell'aristocrazia latina: nonostante la breve durata della sua esistenza, lo scriptorium di Vivarium ha svolto un'attività di grande importanza nella riproduzione e diffusione di testi della letteratura classica e patristica. Il modello fornito da Cassiodoro non sarà estraneo alla trasformazione dei benedettini in copisti, e alla diffusione della tipologia del monastero-scriptorium-biblioteca nel medioevo.
Il Turismo, motore fondamentale per lo sviluppo economico e sociale. Per questo va accompagnato da una cooperazione rafforzata.
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