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Cagli tra Folgorazioni e Mutazioni

11 novembre 2019

La Mostra, curata da Bruno Cora' e promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro-internazionale, e' aperta sino al 6 gennaio 2020 al Museo di

Palazzo Cipolla a Roma

Duecento opere, provenienti da istituzioni pubbliche e collezionisti privati, sono il frutto di molteplici tipologie di lavori di

Cagli: dai primi lavori giovanili in maiolica a quelli realizzati a olio o con altre tecniche del

periodo della Scuola Romana (1928 - 1938),dalle prove neometafisiche (1946 - 1947) elaborate a New York agli studi sulla Quarta dimensione

(1949), per poi passare ai Motivi cellulari (1949), alle Impronte dirette e indirette (1950), alle eteree Metamorfosi (1957 - 1968), alle Variazioni orfiche

(1957), alla suggestiva ed enigmatica serie delle Carte (1958 - 1963) e infine concludere con le Mutazioni modulari sviluppate fino alla metà degli

anni Settanta.

L'arte di Cagli, secondo Angelo Calabrese, e' 'particolare': le figure dei suoi quadri con colori tenui, talvolta pacati potrebbero

apparire poco affascinanti , ma tale caratteristica si spiega, considerando il periodo storico durante il quale, Cagli e' vissuto ed il suo modo di

essere e di sentire. Cagli, sottolinea Calabrese, era uno spirito libero al di sopra di tutte le politiche del suo tempo. Percio' le sue opere sono di

grande eterogeneita' e la sua azione proteiforme non cessa mai di stupire e di esercitare stimoli agli artisti dei nostri tempi. Molte sue opere e

disegni dimostrano il suo sapere scientifico ma anche la sua profonda spiritualita'. Cagli, infatti, aveva studiato a fondo la matematica e la

geometria, due discipline che parlano un linguaggio universale. Il disegno di Cagli, va oltre l'artista stesso, aggiunge Calabrese, alludendo a quel

"quid" di imponderabile che si intuisce osservando le sue opere e percio' va interpretato nel suo alludere a cio' che e' universale.

Cagli lavora sull'archetipo della persona e non e' interessato all'eroe del suo tempo. Il riferimento delle sue opere sono i "grandi" del Rinascimento;

mentre la sua guida, per cio' che concerne il pensiero logico, e' Erasmo da Rotterdam. Per questo ordine di motivi, la sua arte non sempre appare

chiara e lineare e molte cose vanno lette in senso esoterico ed interpretate.

Una caratteristica fondamentale di Cagli, afferma Emmanuele F.M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro -Internazionale che

promuove la mostra,- e' lo sforzo continuo verso la contaminazione, cercando collaborazioni al di fuori dei confini di una singola disciplina: non

solo con letterati, ma anche con musicisti, architetti e matematici. In tal senso egli e' un artista contemporaneo.

Percio' -conclude il curatore della mostra, Bruno Cora' -" l'arte di Cagli esige nuove riflessioni, un nuovo dibattito sul linguaggio e sul pensiero

estetico per fare in modo che questo momento espositivo consenta di indagare e di affermare, con i nuovi strumenti critici a disposizione,

l'attualità della lezione di Cagli."

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