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A Roma una Mostra per arricchire i rapporti culturali Italia-Giappone.
Ventuno opere per un totale di 35 pezzi che spaziano dal periodo Asuka(VII e VIII secolo) al periodo Kamakura (1185-133) costituiscono i capolavori delle sculture Buddiste in mostra a Roma alle Scuderie del Quirinale.
La mostra dal titolo "I Capolavori della Scultura Buddhista Giapponese", si svolge nell'ambito del 150° anniversario del Trattato di Amicizia e Commercio(25 agosto 1866) tra Italia e Giappone, ed accogliera' i visitatori sino al 4 settembre. dal titolo "I Capolavori della Scultura Buddhista Giapponese" . La mostra si inserisce in un vasto programma di rappresentazioni ed eventi di interscambio tra Italia e Giappone, per tutto il 2016. E come afferma l'ambasciatore Kazuyoshi Umemoto, spazieranno dalla politica, alla cultura, all'economia, alla scienza, alla tecnologia, al turismo . Il tutto finalizzato all'approfondimento della reciproca comprensione e all'arricchimento culturale dei due Paesi.
Le opere in esposizione alle Scuderie del Quririnale raccontano di una cultura solidissima e di di una forte potenza creativa tanto da suscitare nel visitatore un implicito e diretto dialogo con profondi spunti riflessivi. Ogni statua richiama a sentimenti diversi a seconda della funzione rituale e della figura rappresentata . Alcune simboleggiano la calma e la semplicita', altre la meditazione, altre la quiete, l'ira, la comprensione, la paura, altre ancora esprimono il sorriso enigmatico del Buddha.
La scultura buddhista in Giappone
Il Buddhismo e' la religione fondata da Gautama Siddhartha nel V secolo avanti Cristo nell'India settentrionale, fu introdotta tra il VI e il VII in Giappone, dalla Corea e dalla Cina. Da allora ininterrottamente in Giappone sono state create statue buddhiste realizzate in un primo periodo in bronzo e in kanshitsu ( su una matrice di argilla si applicavano vari strati di tessuto, si toglieva la matrice e si applicavano diversi impasti di lacca e polvere di legno o di lino per meglio modellare l'opera ). Piu' tardi e precisamente nel IX secolo il legno divenne l'unico materiale per creare la statua. All'inizio si costruiva l'opera, lavorando su un unico blocco di legno; piu' tardi, nacque la tecnica a piu' blocchi di legno per dare l'idea di un maggiore senso dinamico alla statua . Le superfici potevano essere dipinte in oro oppure con diversi colori a seconda del personaggio che rappresentavano.
I soggetti rappresentati
La maggior parte della scultura buddhista giapponese e' rappresentata da statue destinate al culto, le cui figure principali sono: Nyorai, Bosatsu, Myoo e Ten.
Nyorai ,
e' colui che, ha raggiunta l'illuminazione, si e' liberato dal ciclo della reincarnazione passando attraverso i sei mondi: il mondo dei Deva, il mondo umano, il mondo degli Asura, il mondo dei Preta, il mondo degli animali, il mondo Naraka. Attraverso detti mondi devono passare, secondo la religione Buddhista, tutti coloro che possiedono un'anima.
Gli Nioray, nelle statue, sono rappresentati con abbigliamento da monaco e simboleggiano un carattere trascendente secondo le indicazioni delle scritture buddiste.
Bosatsu (Bodhisattva),
e' colui che cerca l'illuminazione ed ha rinunciato a diventare nyorai per dedicarsi alla salvezza degli uomini. I Bosatsu si riconoscono per i capelli raccolti sopra la testa e il corpo adorno di gioielli. Nel buddhismo esoterico sono rappresentati con molte teste e molte braccia come nelle divinita' autoctone indiane.
Myoo,
figure del buddhismo esoterico, rappresentano la divinizzazione della "vera parola", (mantra).
Combattono coloro che ostacolano l'insegnamento buddhista, hanno, percio', pose ed espressioni aggressive.
Ten (Deva)
sono divinita' autoctone dell'India assimilate al buddhismo. Sono rappresentate, nelle sculture, con molte teste e molte braccia o come guerrieri vestiti di corazza.
Promotori della mostra
La mostra, promossa da Roma Capitale, -Assessorato alla crescita culturale- e organizzata dal Bunkaco, Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone, con l'Azienda Speciale Palaexpo e con il supporto di MondoMostre, e' stata curata, dal Prof. Takeo Oku, specialista delle proprieta' culturali del Giappone con la collaborazione dell'Alma Mater Studiorum-Universita' di Bologna, Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione, Dipartimento di Scienze dell'Educazione.
Il Comitato scientifico, che ha curato la mostra, e' composto da: Raffaele Milani, Francesco Lizzani, Laura Ricca Claudio Strinati,
Hidemichi Tanaka e Ugo Sorgano. L'esposizione gode inoltre del patrocinio del Presidente della Repubblica.
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