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La leggiadria dei fiori e degli alberi, la terra rigogliosa, i ruscelli fluenti, il paesaggio come espressione del creato.
E' la natura della vita che si traduce in "Umanesimo nella Natura" perche' l'uomo diventa simile alla natura: come la roccia sostiene la terra e l'oceano la riempie "d'infinite vene d'acqua", cosi' pure le ossa sostengono il corpo dell'uomo e le vene lo irrorano di sangue. E' una chiave di lettura che sicuramente porta a interpretare al meglio l'opera di Giuseppe Petrocchi, una serie di pregevoli dipinti attraverso la tecnica dell'acquerello, in mostra presso l'Associazione Culturale "I Cavalieri di Santo Stefano", vicolo dei Ferri, 3 Tivoli con apertura nei giorni 20, 26, 27 ottobre 2019 dalle ore 10-13 e 16-19
La Natura ,dunque, interpretata come principio di vita e di movimento, un tutto vivente, da indagare e comprendere nella sua intima struttura vivente e senziente. Al posto delle pratiche magiche, alchemiche e astrologiche, come nel pieno umanesimo-rinascimentale, Petrocchi ricorre alle piu' moderne tecniche, come l'acquerello, nell'intento di scoprirne e di dominare la sua "intimita". Ed in questo "processo dialettico" uomo-natura, emerge quella che Pico della Mirandola, nella sua opera dialogica "Oratio de hominis dignitate o Discorso sulla dignità dell'uomo", il manifesto dell'Umanesimo, chiama la "dignita"' dell'uomo che si sostanzia con il "libero arbitrio", ovvero la facoltà unica che Dio diede all'uomo, unico tra le altre creature, di scegliere tra il bene ed il male e di operare in conseguenza di ciò, dimostrando di avere una natura non predeterminata capace di abbassarsi al livello dei bruti sia di elevarsi a quello degli angeli: «non ti ho fatto né celeste né terreno, né mortale né immortale, - dice Dio ad Abramo, secondo quanto scrive Pico della Mirandola nella sua opera - affinche fossi di te stesso quasi un Demiurgo arbitrario e onorario, in cui tu plastifichi la forma secondo ciò che più preferisci. Potrai degenerare nei gradi inferiori propri dei bruti; potrai rigenerarti nei gradi superni e divini secondo la tua intima decisione.» Petrocchi riesce, con la sua opera pittorica, a compiere una non facile sintesi, tra l'affermazione della "dignita"' dell'uomo e il rispetto del ruolo della natura nel creato, non vanificando ma esaltando i fattori significativi delle due componenti della stessa sintesi.
Mauro Mazza, scrittore e giornalista di lungo corso, è il Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle attività connesse alla partecipazione dell'Italia quale ospite d'onore alla Fiera del Libro di Francoforte 2024 dal 15 al 20 ottobre.
Il Ministero della Cultura rende noto che la giuria per la selezione della città "Capitale italiana dell'Arte contemporanea" per l'anno 2026, ha scelto i 5 progetti finalisti dopo aver esaminato le 23 candidature pervenute.
Tra la fine di settembre e l'inizio del mese di ottobre una serie di avvenimenti culturali: "domenica al museo"; Giornate europee del Patrimonio, 17 Citta' candidate a Capitale italiana della cultura.
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