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Esposte alle Scuderie del Quirinale, dall'11 ottobre al 6 gennaio 2020, le vestigia di due siti archeologici meglio conservate al mondo: quelle di Pompei e Akrotiri, oggi Santorini.
Pompei, sepolta dall'eruzione del Vesuvio, nel 79 d.C. e scoperta nel 1748; Akrotiri, sepolta dall'eruzione vulcanica nel 1613 a.C. e scoperta nella seconda meta' del 900.
La mostra, curata da Massimo Osanna, Direttore del Parco Archeologico di Pompei e da Demetrios Athanasoulis, Direttore dell'Eforia delle Antichita' delle Cicladi, propone un confronto tra le due citta' attraverso la selezione di particolari reperti, molti dei quali mai esposti al pubblico.
La mostra è concepita come un viaggio nel tempo alla scoperta delle due antiche città, accomunate da un'identica fine e preservate nei millenni dalle ceneri vulcaniche.
Più di trecento oggetti fra statue, affreschi, vasi, rilievi, gemme, incunaboli e quadri, ripercorrono un arco cronologico di tremila e cinquecento anni, dall'età del bronzo ai nostri giorni. Un racconto immersivo attraverso le sale delle Scuderie del Quirinale, trasfigurate da un allestimento coinvolgente che si snoda tra ricostruzioni di ambienti, con oggetti di uso quotidiano, e proiezioni di videoarte.
I temi esaminati trattano diverse problematiche archeologiche, come la disamina dei contesti, l'uso dei calchi in gesso, l'analisi delle abitudini sociali e della ritualità, lo studio della connettività economica e culturale nel Mediterraneo antico.
Il percorso espositivo è punteggiato da opere di artisti moderni e contemporanei (Micco Spadaro, Turner, Valenciennes, Filippo Palizzi, Arturo Martini, Renato Guttuso, Andy Warhol, Alberto Burri, Richard Long, Antony Gormley, Giuseppe Penone, Francesco Jodice, Damien Hirst, James P Graham, Hans Op de Beeck, Francesco Simeti), che indicano quanto lariscoperta delle città sepolte abbia nutrito l'immaginario collettivo, accompagnando i visitatori in un viaggio fra passato e presente.
Obiettivo della mostra e'quello di raccontare, attraverso i reperti archeologici, le origini e gli sviluppi della nostra storia e divulgare, quanto piu' possibile nella popolazione, la conoscenza delle due grandi e antichissime civilta'.
"L'Eforato delle Cicladi ha deciso di mettere in atto una politica espositiva rivolta verso l'esterno- sottolinea Demetrios Athanasoulis - con mostre sia in Grecia sia all'estero che hanno l'obiettivo di promuovere il patrimonio monumentale delle Cicladi e di rendere l'antichità una fonte di cultura e sapere, ma anche di piacere e intrattenimento di qualità.
I Laboratori e gli approfondimenti
Eventi speciali e laboratori contribuiscono ad approfondire i contenuti: gli studenti delle scuole, potranno mettersi alla prova con laboratori sul mestiere dell'archeologo dove verranno coinvolti a riconoscere i reperti di uno scavo.
I più grandi invece potranno avventurarsi in una visita letteraria della mostra accompagnati dalle parole di scrittori e filosofi dall'antichità fino al Novecento.
Oltre ai laboratori ed agli incontri ospitati all'interno delle Scuderie del Quirinale la mostra propone una serie di appuntamenti al Teatro Argentina a Roma condotti da archeologi, storici dell'arte, intellettuali e giornalisti per indagare il fenomeno eruttivo dal punto di vista scientifico, geologico e sociale oltre a proporre una sorta di passeggiata virtuale all'interno delle sale della mostra.
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