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Una rivisitazione de "La Sonnambola", opera del Bellini, dove musica, narrazione ed arte si fondono. In scena sino al 17 aprile
Un nuovo e avvincente capitolo si apre al Teatro dell'Opera di Roma con l'arrivo de "La Sonnambula" di Vincenzo Bellini, rivisitata dal duo francese Jean-Philippe Clarac e Olivier Deloeuil, noto come "Le Lab". Questo spettacolo segna il debutto in Italia di una produzione che promette di immergere il pubblico in un viaggio attraverso i recessi dell'inconscio, mentre il Belcanto di Bellini si fonde con una messa in scena multimediale.
I registi Clarac e Deloeuil adottano un approccio innovativo, concentrando l'attenzione sull'addormentarsi di Amina e il suo stato di dormiveglia. Utilizzando video registrati in diverse location romane, lo spettacolo offre al pubblico un'immersione totale nell'interno mondo emotivo della protagonista, fino al giorno cruciale del suo matrimonio con Elvino.
«In maniera forse paradossale, abbiamo incentrato questo allestimento non tanto sul risveglio della sonnambula - affermano, infatti, Jean-Philippe Clarac e Olivier Deloeuil - quanto sul suo addormentarsi, che viene mostrato all'inizio dello spettacolo. L'allestimento si sviluppa sotto forma di installazione performativa, nella Galleria Elvezia, una galleria d'arte pop-up collocata sul palcoscenico del Teatro Costanzi. Lo spettacolo offre un viaggio all'interno del sonno agitato della protagonista, una giovane che vive in uno stato di dormiveglia, in un regime sensoriale alterato. Attraverso l'uso di video registrati in una camera d'albergo romana, nel quartiere del Teatro dell'Opera e a Palazzo Barberini, seguiamo il viaggio interiore di Amina fino al giorno del suo matrimonio con Elvino».
Il debutto a Milano nel 1831
Composta da Vincenzo Bellini in soli due mesi, "La Sonnambula" è un'opera seria in due atti su libretto di Felice Romani, tratto a sua volta da La Somnambule, ou L'arrivée d'un nouveau seigneur, un ballet-pantomime di Jean Aumer e Eugène Scribe, e da La Somnambule, comédie-vaudeville dello stesso Scribe e Germain Delavigne. Debutta a Milano nel marzo del 1831, ottenendo fin da subito grande successo. Ambientata in un villaggio in Svizzera, in un'epoca non precisata, vede protagonisti due giovani promessi sposi, Amina ed Elvino. Quando Amina, però, viene trovata addormentata la notte prima delle nozze nella stanza del conte Rodolfo, Elvino la accusa di tradimento e rompe il fidanzamento. Non crederà alla sua innocenza fin quando una sera, Amina, nuovamente sonnambula, viene vista camminare sui tetti. A quel punto i due amanti si riconcilieranno tra le gioie di amici e parenti.
La rivisitazione dell'opera del Bernini in scena sino al 17 aprile prossimo si concentra sul personaggio di Amina, interpretato dal rinomato soprano americano Lisette Oropesa. La sfida di affrontare la celebre scena del sonnambulismo diventa il fulcro di uno spettacolo che esplora i confini tra sogno e realtà, con un'attenzione particolare all'evoluzione psicologica dei protagonisti.
Accanto a Lisette Oropesa, il cast vanta altre stelle del bel canto, tra cui il tenore John Osborn nel ruolo di Elvino, Roberto Tagliavini come Conte Rodolfo e Monica Bacelli nei panni di Teresa. L'orchestra sarà diretta dal maestro Francesco Lanzillotta, che promette di portare la sua abilità e sensibilità al servizio della musica di Bellini.
Con uno sguardo contemporaneo e una profonda riflessione psicologica, questa produzione de "La Sonnambula" si presenta come un'opportunità imperdibile per gli amanti dell'opera e per coloro che desiderano esplorare nuove dimensioni dell'arte teatrale. Un viaggio emozionante e coinvolgente, dove la musica, la narrazione e la visione artistica si fondono per creare un'esperienza indimenticabile che resterà nel cuore del pubblico.
Ludovica Hesselink
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