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Dal primo marzo, per decisione di Papa Francesco, sono aperti al pubblico i Giardini di Castel Gandolfo, sede di residenza estiva dei Papi, e probabilmente, tra qualche mese, sara' possibile visitare anche la "dispensa del Papa", allestita durante il pontificato di Pio XI , negli anni 30 soprattutto per dare sostegno ai rifugiati.
I giardini sono un patrimonio di inestimabile bellezza e di grande significato storico dove coesistono la magnificenza artistica e lo splendore della natura. Ad illustrare le varie tappe del lungo ed articolato percorso, il direttore delle ville pontificie, Osvaldo Ginoli che, dal 7 dicembre 2013 ha assunto anche il compito di curare l'intero complesso.
Dai secolari alberi di cipressi ai lecci dalle folte e sfumate chiome, alle magnolie, ai cespugli di mortella, si passa, senza neanche accorgersi, perché ad essi connaturati, a reperti archeologici di grande valore.
I Giardini di Villa Barberini a Castel Gandolfo, sono posizionati sui resti di quella che fu una splendida villa Domiziana.
All'ingresso della villa e' possibile ammirare l'Anfiteatro romano e, in fondo al viale dei lecci, visitare il Criptoportico del Piranesi giunto quasi intatto fino a noi. Nel proseguire per il viale ei Ninfei, si possono osservare le Esedre in ottimo stato di conservazione e alcuni tratti di strada ricoperti dall'originale basolato romano.
I giardini all'italiana, dalla geometria perfetta e dalle molteplici sfumature di verde, sono posti su terrazzamenti panoramici che offrono una vista mozzafiato del lago di Gastel Gandolfo con i suoi variopinti contorni. Ogni tanto e' possbile ammirare qua e la', la punta rosea di un pesco ln fiore o sentire l'olezzo dei fiori di magnolia con in fondo la vista del mare.
Il direttore, Ginoli spiega e, successivamente, ci fa visitare anche uno spazio particolare del territorio, dove vediamo mucche al pascolo, galline che razzolano e una serie di altri animali domestici che costituiscono la riserva alimentare degii addetti ai lavori e dello Stato Vaticano.
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