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Made in Italy e Cina: verso una partnership “win win”, la strategia del governo guidato da Giorgia Meloni

13 luglio 2024

"Vogliamo costruire una partnership di lungo periodo che sia win win per i nostri Paesi": e' quanto ha detto il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso che ha svolto una missione ufficiale di due giorni in Cina , la prima di un ministro del governo italiano dal ritiro dal memorandum "Via della Seta". In una tale partnership si inquadra la visione strategica del governo, guidato da Giorgia Meloni, per far crescere i rapporti commerciali tra Italia e Cina in un quadro di bilanciamento e ponendo le basi per un nuovo corso sulle sinergie industriali tra i due Paesi.

La due giorni del ministro Urso in Cina, si è infatti, concentrata su una serie di dossier riguardanti le partnership industriali negli ambiti della tecnologia green e della mobilita' elettrica, in cui i cinesi sono molto competitivi, così da poter realizzare in Italia una piattaforma produttiva legata a questi due settori chiave nella transizione ambientale. Altri temi hanno riguardato la proprietà intellettuale e la cooperazione tra le piccole e medie imprese.

"Siamo convinti che si possa aprire una nuova e più importante fase nel partneriato strategico tra l'Italia e la Cina – ha sottolineato Urso nel corso dei suoi incontri a Pechino.  "È il momento giusto per fare di più e di meglio: da una partnership commerciale- ha aggiunto - si può fare un salto di qualità e arrivare a una partnership industriale, specialmente nei settori della tecnologia green, della mobilità elettrica e della farmaceutica, che penso possa essere utile anche alla nostra Europa". L'obiettivo - secondo il ministro - è fare dell'Italia una piattaforma produttiva che evidenzi questa nuova tipologia di cooperazione win-win tra Italia e Cina".

La decisione del governo guidato dalla premier Giorgia Meloni sul ritiro dal memorandum è arrivata dopo lunghi preparativi politici.  I motivi del non rinnovo sono ben noti. Da un lato le aspettative di un ritorno economico (sia in termini commerciali che di investimenti) sulla base di un'intesa politica com'era il memorandum non sono state attese. Dall'altro, la partecipazione all'iniziativa cinese da parte dell'Italia (unico paese ad avervi aderito tra quelli del G7, nonché presidente di turno del gruppo per il 2024) era diventata politicamente molto scomoda nel contesto di un progressivo consolidamento e strutturazione della competizione geopolitica tra Stati Uniti e Cina.

La decisione italiana di ritirarsi dal memorandum ha segnato, dunque,  l'inizio di una nuova fase nelle relazioni bilaterali tra Italia e Cina.Il rilancio del Partenariato strategico globale come alternativa al memorandum sulla "via della Seta" non soltanto ha permesso un'uscita morbida ma ha anche consentito una cornice concettuale di alto livello entro cui sviluppare i rapporti tra Cina e Italia. In quest'ottica è stata rilanciata anche la cooperazione scientifica e universitaria tra i due paesi, ed è probabile che altre iniziative possano seguire nel corso dei prossimi mesi e anni.

Sotto il profilo commerciale i rapporti si sono leggermente riequilibrati durante l'anno scorso con la sensibile riduzione del deficit commerciale. È probabile che nel prossimo futuro una parte degli sforzi diplomatici italiani a Pechino si focalizzeranno sul rafforzamento di questo risultato, possibilmente per cercare di alzare il livello dell'export italiano verso la Cina.

"La mia presenza qui a Pechino testimonia l'importanza che il governo italiano riconosce al rilancio delle relazioni economiche e commerciali bilaterali".  È quanto il ministro ha detto di aver ribadito durante il suo incontro con il ministro dell'Industria e delle tecnologie dell'informazione, Jin Zhuanglongh. "Il mio omologo ha tenuto a sottolineare – ha aggiunto Urso -  l'importanza della presenza italiana in Cina, auspicandone il rafforzamento in settori strategici come la cantieristica navale, con particolare riferimento alle navi da crociera. Resta forte il nostro interesse – ha osservato Urso - verso gli investimenti cinesi in Italia, specialmente nell'ambito dell'energia rinnovabile, con particolare riferimento dell'eolico. Abbiamo convenuto - ha concluso Urso-  che l'accordo  sulla cooperazione industriale concordato dai nostri due Ministeri venga firmato nella prossima visita in Cina del presidente del Consiglio Giorgia Meloni".

Tutto sembra procedere nell'ambito di una strategia di un partenariato strategico che ha nei rapporti "win win" ,tra i due Paesi ,la sua migliore realizzazione.

 

 

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