Menu
Al via la quarta edizione del corso base per la Task Force "Caschi blu della cultura", promosso dal Contact Point della Task Force "Caschi blu della Cultura" del Ministero della Cultura e dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. La Task Force "Caschi blu della Cultura", istituita nel 2016, prevede una componente tecnico-scientifica di funzionari del MiC e una componente operativa di Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale
I lavori, introdotti dal Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Generale di Divisione Francesco Gargaro, dal Capo Dipartimento per l'amministrazione generale del Ministero della Cultura, Paolo D'Angeli, e dal Capo dipartimento per la Tutela del patrimonio culturale del Ministero, Luigi La Rocca, proseguiranno fino al 27 settembre 2024: sono previste lezioni in e-learning questa settimana mentre la prossima si terranno lezioni pratico-operative e di esercitazioni nella Caserma dei Carabinieri "Generale A. Chinotto", di Vicenza, sede del Center of Excellence for Stability Police Units (COESPU) dove saranno formate 57 risorse appartenenti al MiC, all'Arma dei Carabinieri e al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Venerdì 27 settembre, a Vicenza, avrà luogo la cerimonia di fine corso e la consegna dei diplomi, alla presenza del Capo dipartimento La Rocca.
Il personale è formato e addestrato per intervenire in aree di crisi belliche o colpite da calamità naturali, per la salvaguardia dei siti archeologici, luoghi della cultura e beni culturali, contrastare il danneggiamento, il furto e il depredamento dei beni culturali e per sostenere l'autorità degli Stati esteri richiedenti nel predisporre azioni per limitare i possibili rischi al patrimonio culturale in situazioni emergenza.
In particolare la Task Force Carabinieri è un'unità in grado di svolgere, sia sul territorio nazionale, sia in ambito internazionale, interventi a tutela del patrimonio culturale, in caso di calamità naturali, conflitti armati o crisi internazionali.
COMPITI
Missione della Task Force Carabinieri "Caschi blu della cultura" è la tutela del patrimonio culturale, nonché la lotta ai relativi traffici illeciti.
In particolare, può essere chiamata a svolgere in ambito nazionale, in caso di disastro naturale, attività di:
- ricognizione dei siti danneggiati;
- valutazione dei possibili rischi di azioni criminali;
- definizione ed attuazione delle misure di emergenza per i beni immobili e mobili a rischio di aggressione criminale;
- individuazione e messa in sicurezza delle aree di interesse archeologico, dei monumenti e dei ricoveri di beni culturali mobili ritenuti di interesse nazionale;
- definizione e attivazione delle procedure di trasferimento nei ricoveri di beni culturali mobili;
- identificazione dei beni culturali illecitamente sottratti al patrimonio nazionale e inserimento nella banca dati TPC nonché, eventualmente, nel database "Works of Art" di INTERPOL.
In tale ipotesi, l'impiego dei "Caschi blu della cultura" viene disposto dal Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri e l'unità opera, in Patria, d'intesa con il Comandante Provinciale per il periodo di svolgimento delle operazioni di protezione civile nell'ambito delle Unità di Crisi del Ministero della Cultura.
Il reparto può essere altresì impiegato fuori dal territorio nazionale in caso di calamità naturali, conflitti armati o crisi internazionali, per svolgere i medesimi compiti che esegue in Italia, nonché per:
- incrementare le capacità delle Autorità di altri Paesi nel recupero e nella tutela del patrimonio culturale;
- supportare/sostituire le forze di Polizia di altre Nazioni nel contrasto ai saccheggi e ai traffici illeciti di beni culturali;
- formare le forze di polizia specializzate straniere.
L'impiego all'estero è disposto dal Comando Generale, a seguito di richiesta inoltrata dall'UNESCO all'Autorità governativa nazionale, che determina la missione da svolgere, o nell'ambito di missioni disposte dal Ministro della cultura a seguito di accordi bilaterali.
MISSIONI
In Patria il personale della Task Force italiana ha operato dal 2016 a seguito degli eventi sismici che hanno colpito le aree dell'Italia centrale, di Ischia (NA) e del Mugello (FI), contribuendo efficacemente al recupero e messa in sicurezza di oltre 30.000 beni culturali a rischio di distruzione, dispersione e furto.
Inoltre, a seguito del violento nubifragio che il 28 novembre 2020 a devastato il comune di Bitti (NU), i Carabinieri U4H del Nucleo per la Tutela del patrimonio culturale di Cagliari, con i funzionari della Soprintendenza Archivistica della Sardegna di Cagliari, sono intervenuti per la verifica dei danni e per mettere in sicurezza le testimonianze artistiche, storiche e archivistiche del territorio: quasi 50 metri lineari di documenti sono stati recuperati e messi in sicurezza.
Iraq e Messico sono i Paesi stranieri in cui più intenso è stato l'impiego dei "Carabinieri Caschi blu della Cultura".
In Iraq, dove dall'inizio del 2018 a gennaio 2020 (attività sospesa a causa della pandemia da COVID-19) c'è stata una presenza costante di due Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, dispiegati nell'ambito della missione "Inherent Resolve/Prima Parthica", con compiti addestrativi nei confronti di unità del Ministero degli Interni e del Ministero della Cultura e delle Antichità iracheni: 37 i corsi tenuti con la formazione di oltre 1.000 unità.
In Messico, invece, Carabinieri ed esperti "Unite4Heritage" hanno supportato le Autorità e la "Unidad de Tutela del Patrimonio Cultural", istituita il 28 marzo 2018, nell'ambito della Divisione di Gendarmeria della Policía Federal, su modello del TPC, nella predisposizione delle misure di emergenza in occasione di disastri naturali.
Nel gennaio 2021 due unità TPC tratte dalla task-force, insieme a personale del Ministero della Cultura, hanno operato in Croazia a seguito del sisma del dicembre precedente. Analoghe missioni sono state condotte nel 2020 in Albania (gennaio) e Libano (ottobre), per interventi presso i luoghi della cultura interessati, rispettivamente, dal sisma del 26 novembre 2019 e dalle esplosioni al porto di Beirut del 4 agosto 2020.
Cookie
Questo sito web utilizza i cookie
Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.