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Vittoriano e Palazzo Venezia inaugurano la mostra "L'ultimo ritratto: Mazzini e Lega, storie parallele del Risorgimento", in corso fino all'8 settembre a Roma. Al centro del progetto espositivo gli ultimi momenti di Giuseppe Mazzini di Silvestro Lega, un dipinto di straordinaria intensità, in cui il Padre della Patria viene ritratto prima della morte, evidenziando il ruolo centrale della pittura nel processo di trasmissione della memoria storica.
Ad oggi conservata nel Museum of Art, Rhode Island School of Design di Providence (USA), grazie alla volontà del Ministero della Cultura ed all'impegno diplomatico degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro Gennaro Sangiuliano, l'opera – una delle icone del nostro Risorgimento – viene esposta al Vittoriano, simbolo per eccellenza del Risorgimento, della Repubblica e dell'identità storica, artistica e culturale italiana.
Silvestro Lega, fervente mazziniano e seguace degli ideali repubblicani, concepì Gli ultimi momenti di Giuseppe Mazzini il 12 marzo del 1872 a Pisa, nella casa di Pellegrino Rosselli e di sua moglie Janeth Nathan, direttamente al cospetto del corpo di Giuseppe Mazzini – morto lì due giorni prima sotto lo pseudonimo di George Brown – restituendone un'immagine del tutto inedita e lontana da quella ufficiale di eroe severo e imperturbabile che Mazzini stesso aveva contribuito a creare. Il capolavoro di Lega dimostra la capacità della pittura, strumento interpretativo e critico di eccellenza, di competere con altre forme di conservazione della memoria pubblica dei grandi del Risorgimento, in primis con la litografia e la fotografia.
La mostra, organizzata su due piani, è suddivisa in quattro sezioni e si completa con una sala immersiva che, attraverso la tecnologia digitale, consente al visitatore di sperimentare con un linguaggio nuovo quanto già osservato nelle sezioni analogiche.
Dedicato alla figura di Giuseppe Mazzini, il percorso espositivo del primo piano si apre con un'importante e recente acquisizione da parte dell'Istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia: il Busto di Giuseppe Mazzini eseguito dallo scultore pavese Giovanni Spertini nel 1878, lo stesso anno in cui, alla morte di Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia, lo Stato concepì l'idea di realizzare un monumento in sua memoria, il Vittoriano appunto.
L'opera di Spertini, che rappresenta Mazzini con la fascia recante uno dei suoi motti più celebri "DIO E IL POPOLO", è stata acquistata dal VIVE sul mercato londinese e andrà ad arricchire il percorso di visita sulla storia e il mito del Vittoriano, ora in corso di realizzazione.
La seconda sezione del I piano, in particolare, approfondisce uno dei temi-chiave della mostra: il ruolo che Mazzini attribuì alla comunicazione tradizionale e di massa nonché all'elaborazione ed alla diffusione della propria immagine pubblica; dalla corrispondenza alla stampa – fra cui il celebre giornale da lui stesso creato "La Giovine Italia" – fino ai maestri che riteneva precursori della pittura nazionale, quali Francesco Hayez, Giovanni Migliara e Massimo D'Azeglio. In quest'ottica il pensatore genovese esercitò un controllo serrato della propria immagine attraverso gli strumenti delle repliche in gesso, in marmo e in bronzo, della litografia e della fotografia, conscio del loro valore propagandistico.
Al secondo piano, l'esposizione si sviluppa intorno al profilo di Silvestro Lega e al ruolo centrale ricoperto da "Gli ultimi momenti di Comunicato stampa Giuseppe Mazzini", non solo nell'ambito dell'immaginario iconografico del Padre della Patria ma anche nel percorso creativo dello stesso Lega. Lega partì dal suo linguaggio, radicato nel movimento dei Macchiaioli, e tenendo presenti alcune novità della scena artistica internazionale (da Édouard Manet a Edgar Degas), maturò una cifra stilistica originale e personalissima: ne venne fuori un'immagine di Mazzini inedita, molto lontana dall'iconografia ufficiale proposta dai suoi seguaci.
La mostra annovera oltre sessanta oggetti, suddivisi fra sculture, dipinti, incisioni, fotografie, manoscritti, documenti inediti e cimeli mazziniani: fra i cimeli rientrano gli occhiali, la spada e lo scialle, già appartenuto a Carlo Cattaneo. Nel complesso, questi oggetti restituiscono al visitatore un contesto storico fedele e avvincente, permettendogli di comprendere meglio Mazzini, Lega e insieme l'intero processo risorgimentale.
A conclusione del percorso espositivo, lo spazio immersivo consente al pubblico di riflettere sui contenuti della mostra per riviverli ed assimilarli emotivamente, entrare letteralmente nell'opera d'arte così da poterne apprezzare i dettagli, nonché di verificare attraverso i monumenti quanto oggi la memoria di Giuseppe Mazzini sia viva ed attuale nel nostro Paese e nel mondo.
In linea con la volontà dell'Istituto VIVE di mantenere un dialogo costante con il proprio pubblico, la mostra propone un programma didattico rivolto a tutte le fasce d'età: dalle visite guidate dedicate agli adulti ai laboratori per bambini e famiglie volti ad approfondire la conoscenza della figura di Giuseppe Mazzini e del periodo del Risorgimento, dall'altro di Silvestro Lega e della pittura dell'800.
L'esposizione, a cura di Edith Gabrielli, con la consulenza storica di Giuseppe Monsagrati, patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è promossa e organizzata dal Ministero della Cultura e dal VIVE, in collaborazione con la Direzione Generale Musei del MiC, guidata da Massimo Osanna, e d'intesa con l'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, diretto da Alessandro Campi.
La mostra si avvale dell'intesa con alcuni importanti istituti che conservano la memoria di Giuseppe Mazzini e di Silvestro Lega, come la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma, la Domus Mazziniana di Pisa, l'Istituto Mazziniano-Museo del Risorgimento di Genova, il Museo del Risorgimento di Milano, il Museo del Risorgimento di Pavia, il Comune di Modigliana, la Diocesi di Faenza-Modigliana e l'Istituto Matteucci di Viareggio.
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