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Una riuscita sinergia tra due alte espressioni artistiche, la pittura-architettura ed il linguaggio della prosa teatrale: e' l'ultima "performance', in ordine di tempo, di Daniela De Scorpio presentata all'Antico Tiro a Volo, a Roma, il 27 ottobre scorso.Da una parte una serie di "sedie", artisticamente "acconciate", dall'altra la recitazione di brani, in vernacolo veneziano, alla maniera delle commedie goldoniane. Le "due parti" in un processo sinergico tra forme e contenuti.
Che cosa rappresentano?
Le "sedie parlanti' rappresentano il risultato piu' nuovo ed originale dell'attività' artistica di De Scorpio. In esse l'autrice riesce ad attuare un linguaggio del tutto personalizzato che rispecchia una profonda essenza di artista.
L'arlecchino dipinto in una delle sedie con la messa in evidenza del viso e del guanto esprime l'interiorizzazione dell'oggetto che l'autrice opera e ricrea secondo il suo sentire piu' profondo fino ad indurre il personaggio a parlare ed ad esprimersi attraverso l'affabulazione che la sedia rappresenta .
Le "sedie parlanti", dunque esprimono un pensiero sotteso all'opera che parte dalle origini del percorso artistico per diventare con esse il nucleo portante della nuova creazione. De Scorpio e' artista di talento che ad oggi si e' espressa in variegati stili, con mezzi e strumenti sempre nuovi. Dal legno alla carta in tutte le sue sfaccettature e modalita' di lavorazione, alla pittura ad olio, a quella a tempera e ai dipinti su stoffa.
Ha iniziato la sua attivita' pittorica con il genere futurista, poi e' passata a quello figurativo e all'astrattismo. Spesso si e' anche dedicata al genere scultoreo.
La nota dominante da cui traggono origine tutte le sue opere e' la ricerca costante dei significati del mondo , delle cose e del senso dell'universo.
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