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La dieta mediterranea se adattata alle loro esigenze, è perfetta anche per i bambini così da garantirne il corretto sviluppo e una buona prevenzione in termini di salute e benessere. Per comprendere come alimentarsi e come adottare un corretto e sano stile di vita sin dall'età prescolare, un valido strumento di educazione alimentare è rappresentato dalla Piramide Alimentare Transculturale.
Presentata, già nel 2017, dalla Società Italiana di Pediatria per operatori della salute, dell'infanzia e per le famiglie, questa piramide ha l'obiettivo di far incontrare i principi di salute della dieta mediterranea – patrimonio culturale immateriale dell'umanità secondo l'UNESCO – con i sapori e le tradizioni delle altre popolazioni che vivono nel nostro Paese.
La dieta mediterranea è uno stile di vita, più che un semplice elenco di alimenti, per questo, oltre ai diversi cibi, non vanno trascurati alcuni aspetti fondamentali che andrebbero sempre seguiti. Stiamo parlando dello svolgimento quotidiano di attività fisica, riposo sufficiente, un'assunzione giornaliera di acqua adeguata e un occhio di riguardo a convivialità, stagionalità e sostenibilità. Ora osserviamo nello specifico come è composta la piramide alimentare così da capire quali alimenti preferire e quanto spesso farli mangiare ai più piccoli.
Ecco i consigli della Società Italiana di Pediatria.
La Dieta Mediterranea anche in età pediatrica è caratterizzata da un modello nutrizionale costituito principalmente da assunzione appropriata di alimenti e nutrienti e stili di vita corretti:
5 pasti quotidiani (ad ogni pasto quantità moderate di cibi, possibilmente freschi e stagionali, dando importanza alla convivialità).
Elevata assunzione di verdura, legumi, frutta, noci e cereali, favorendo gli integrali.
Consumo di pesce medio-alto.
Elevata assunzione di acidi grassi insaturi (in particolare modo provenienti dall'olio extravergine di oliva, che rappresenta il condimento da preferire).
Basso apporto di acidi grassi saturi (leggiamo le etichette dei prodotti industriali).
Medio-basso apporto di prodotti caseari, favorendo quelli con meno grassi e con meno sodio.
Ridotta assunzione di carne, soprattutto rossa e processata.
Apporto moderato di sale
Cottura: da preferire in umido, al vapore, al forno, al cartoccio.
Stili di vita corretti fra i quali l'esercizio fisico quotidiano (almeno 60 minuti) ed attività settimanali per stimolare forza, flessibilità ed equilibrio.
Lo spreco alimentare in Italia rappresenta una questione di grande rilevanza, sia per l'impatto economico sia per quello ambientale. Secondo l'Osservatorio Waste Watcher International, nel 2023 si stima che ogni cittadino italiano abbia disperso in media 595,3 grammi di cibo a settimana, quasi 31 chilogrammi all'anno per persona.
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