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S.O.S Made in Italy in Russia. Necessario aiuto Ue per le imprese italiane

01 maggio 2024

C'è molta preoccupazione nella Comunità impreditoriale in Russia dopo la decisione da parte di Putin di nazionalizzare temporaneamente l'Ariston Thermo, passata sotto la gestione del colosso russo del gas, Gazprom. Si tratta di una ritorsione di Putin alle sanzioni europee-occidentali comminate a seguite dell'invasione russa dell'Ucraina.

"La spinta per uscire dalla Russia non e' mancata", dice, secondo quanto pubblica il "Sole 24Ore", il presidente di Gim-Unimpresa, da 35 anni a Mosca come rappresentante di aziende italiane; eppure molte aziende sono rimaste.Le aziende italiane in Russia sono circa 350, di cui un centinaio hanno attività produttive. Alcune di loro prendono tempo per accertare meglio gli sviluppi della situazione, altre hanno ridotto l'attivita' o sospeso gli investimenti. Mentre la decisione della nazionalizzazione dell'Ariston, viene considerata come un avvertimento del regime di Putin.

Non sono mancate le iniziative di tutela da parte del Ministro degli esteri italiano, Antonio Tajani  che domani, giovedi 2 maggio, ha convocato un tavolo al ministero.

Un'iniziativa, secondo Confindustria, opportuna per fare chiarezza sia sul "caso" Ariston, sia , in generale, sulle sanzioni e le interpretazioni delle norme di applicazione ad esse legate.

Ciò che , infatti, non è  chiaro è che le sanzioni non sarebbero rispettate da tutti gli Alleati, mentre sarebbe necessario adottare misure a tutela delle imprese italiane che si sono comportate, nel rispetto sanzioni, con correttezza e compattezza.

In ogni caso le sanzioni hanno un impatto pesante sulle aziende italiane ed europee. Per questo La Commissione europea non può limitarsi a continuare a varare regolamenti applicativi ed esplicativi : servono misure concrete per proteggere le aziende italiane ed europee dalla controffensiva di Putin. Tra di esse un piano per risarcire le imprese che sono state pesantemente danneggiate, organizzando  un apposito Fondo europeo.

Speriamo che la campagna elettorale, ormai avviata, per il rinnovo dell'Europarlamento, non ostacoli il cammino che deve essere veloce delle misure da adottare.

 

 

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