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LICEO DEL MADE IN ITALY: UN ALTRO PASSO AVANTI PER ACQUISIRE COMPETENZE IN SPECIFICI SETTORI PRODUTTIVI

27 luglio 2024

Di Cesare Protettì

Il liceo del Made in Italy, partito quest'anno in sordina e con poche iscrizioni, ha fatto pochi giorni fa un altro passo avanti. Lunedì 22 luglio è stato approvato dal Consiglio dei ministri, in esame preliminare, un Decreto del Presidente della Repubblica sulla definizione del quadro orario degli insegnamenti e degli specifici risultati di apprendimento del percorso liceale del "Made in Italy".

Parallelamente, il 23 luglio è stato approvato vi via definitiva dal Parlamento il decreto legge di iniziativa governativa n. 71/2024 su Sport e sostegno agli alunni con disabilità e che contiene anche norme in relazione alla partenza del prossimo anno scolastico.

L'avvio di questo nuovo tipo di liceo, forse anche per la ristrettezza dei tempi, è stato piuttosto faticoso. In tutta Italia ci sono state solo 375 iscrizioni, lo 0,08% del totale. Poche per formare le prime classi di un liceo che, nelle intenzioni espresse dal governo, in vista dell'allineamento tra la domanda e l'offerta di lavoro, dovrebbe "promuovere le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al made in Italy". In via transitoria, comunque, è stata prevista la possibilità di costituire le classi prime del percorso liceale del made in Italy su richiesta delle istituzioni scolastiche che erogano l'opzione economico-sociale del percorso del liceo delle scienze umane.

Secondo una nota inviata alle scuole dal Ministero dell'Istruzione e del merito (MIM), il nuovo percorso dovrebbe consentire agli studenti di "sviluppare competenze imprenditoriali idonee alla promozione e alla valorizzazione degli specifici settori produttivi del made in Italy".

Concetto esplicitato anche sul sito del MIMIT, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove si spiega che il liceo del Made in Italy offre un percorso formativo nuovo e completo, integrando scienze economiche e giuridiche con le scienze matematiche, fisiche e naturali.

Con il nuovo liceo gli studenti potranno, in particolare, acquisire gli strumenti necessari per la ricerca e l'analisi degli scenari storico-geografici e artistico-culturali, nonché della dimensione storica e dello sviluppo industriale ed economico dei settori produttivi del made in Italy.

Combinando teoria e pratica, il nuovo liceo – esplicita sempre il sito del MIMIT - offrirà un approccio educativo multidisciplinare con sbocchi professionali in tutti i settori di eccellenza del Made in Italy.

Per quanto riguarda il quadro dei libri di testo adottati o consigliati (si guardi per esempio il sito dell'istituto Labor di Milano) non pare che ci siano ancora testi specifici per le prime classi. Arrivano intanto, però, nuove suggestioni dal mondo dell'editoria non scolastica. Proprio in questi giorni è stata pubblicata, con Youcanprint, una seconda edizione di "Foglie d'alloro. Vivere e narrare il romanzo appassionante del Made in Italy". E' un memoir che racconta la vita sfidante e gli incontri in giro per il mondo tra il 1960 e il 2000, al servizio dell'ICE, di Tommaso Maria Gliozzi, un giovane trade commissioner che, partito da un piccolo paese della Calabria, ha saputo rappresentare in vari continenti, da Vancouver a Melbourne, da Dublino a Sofia e nelle grandi città tedesche, le eccellenze e le peculiarità delle produzioni e delle aziende italiane, superando ostracismi e scetticismi di interlocutori spesso supponenti e prevenuti, ma altrettanto spesso affascinati dal "saper fare" degli italiani. Preziose le due Appendici contenute in questa seconda edizione: una contiene il testo della legge quadro sul Made in Italy; l'altra riguarda i licei Made in Italy, la piattaforma UNICA e il giudizio del CSPI, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.

Cesare Protettì

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